Una manifestazione in piazza della Rotonda, di fronte al Pantheon a Roma, e poi un’intera giornata di sciopero, giovedì, per ribadire la contrarietà alla possibile cessione dell’Agi al gruppo Angelucci da parte di Eni. I giornalisti dell’agenzia di stampa, supportati anche da Fnsi e Stampa Romana, così come dalle opposizioni Pd, M5s, Alleanza Verdi Sinistra, Azione e Più Europa, sono scesi in piazza contro la decisione della società partecipata dal ministero dell’Economia, che è in trattativa avanzata con gli Angelucci – editori anche di Libero, Il Giornale, Il Tempo e il Corriere dell’Umbria – per il passaggio di proprietà. Antonio Angelucci è anche deputato della Lega, un aspetto che allarma anche gli eurodeputati del Pd impegnati a sottoporre il caso alla Commissione Europea. Ma non solo. “Questa è una operazione che travalica il comune senso del pudore, in grande spregio di ogni logica di conflitto d’interessi“, ha accusato pure l’ex segretario dem Pier Luigi Bersani, intervenendo al presidio dell’agenzia Agi per la libertà di informazione. “Siete i minatori dell’informazione che vanno in cerca di materie prime, siamo con voi”, ha rivendicato, rivolgendosi ai giornalisti e alle giornaliste in presidio. Con lui in piazza anche una delegazione dem, con la capogruppo Chiara Braga e, tra gli altri, i parlamentari Andrea Orlando, Peppe Provenzano, Filippo Sensi, Walter Verini, il responsabile Informazione Sandro Ruotolo.
I giornalisti dell’Agi in piazza contro la cessione ad Angelucci: ‘Non possiamo appartenere a una parte politica’. Opposizioni: ‘Conflitto d’interessi’
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