Vendita Agi, apertura da Giorgetti: “Anomalo che una società di Stato possegga un’agenzia di stampa”. Ma il Pd insorge

LA REPUBBLICA.IT

di Antonio Fraschilla

Vendita Agi, apertura da Giorgetti: “Anomalo che una società di Stato possegga un’agenzia di stampa”. Ma il Pd insorge
(ansa)

La risposta al question time alla Camera: “Il ministero non ha interesse a conservare una partecipazione”. Il dem Provenzano gli contesta il conflitto di interessi: “La svendete a un leghista come lei”

27 MARZO 2024

 ROMA – Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti nega ci sia alcuna possibilità di intervento nella trattativa tra l’Eni e il gruppo del deputato della Lega Antonio Angelucci. Anche se apre a una possibile vendita dell’agenzia in senso astratto e in generale. Interrogato dal Pd alla Camera, il ministro, leghista come Angelucci, dice: “È questione di per sé delicata che una società partecipata dallo Stato possegga un’agenzia di stampa, poiché questo potrebbe alimentare dubbi sulla effettiva libertà di informazione della stessa”. Concetto poi ribadito dal ministro poco dopo rispondendo a una seconda interrogazione di Avs. “In senso stretto il ministero – dice Giorgetti – come azionista dell’Eni non ha un interesse a detenere alcuna forma di partecipazione in un’agenzia di stampa, al limite, potrebbe esigere la massimizzazione del valore economico in merito a una eventuale alienazione. Tenuto conto anche del fatto che le agenzie di stampa sono assegnatarie di corrispettivi da parte dello Stato, le procedure in tal senso devono sia soddisfare i requisiti di trasparenza sia essere competitive”.

Comunque poi Giorgetti sostiene che come ministro dell’Economia, azionista di Eni, non ha alcun ruolo operativo nella trattativa: “Mi pare doveroso sottolineare, in primo luogo, che il ministero dell’Economia e delle finanze, che ha appreso da fonti di stampa la notizia, non è l’autorità deputata a rispondere a tale domanda. Infatti, seppure il ministero dell’Economia e delle finanze abbia una partecipazione, in via diretta e indiretta, nel capitale della società Eni pari complessivamente a circa il 30%, ricordo che a tale partecipazione non corrisponde alcun potere in merito a decisioni come quelle richiamate dall’interrogante in quanto aventi natura squisitamente gestionale. Io posso garantire che non c’è stata e non ci sarà nessuna influenza nel corso del mio mandato, ma non potete chiedere a me conferme in tal senso né per il passato né per il futuro”.

Durissimo l’intervento del dem Giuseppe Provenzano che replica: “Chiediamo a lei non di interferire ma di intervenire per evitare che Eni permetta svendita dell’Agi in un coacervo di conflitti di interessi, compreso il suo che è vicesegretario della Lega, partito dell’acquirente. Nemmeno in un regime accadono accentramenti nell’informazione di questo tipo. Non accettiamo che voi diventiate gli unici padroni dell’Italia, lo dica alla presidente Meloni”.

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