Ripercorrendo quanto accaduto nel corso dell’anno, il Cdr di Agi chiede all’editore Eni di fare chiarezza sul futuro dell’agenzia dopo l’interessamento degli Angelucci. Senza chiarimenti, pronte nuove iniziative di mobilitazione
Risposte sul futuro o nuove iniziative di mobilitazione. Ad affermarlo il Comitato di redazione di Agi che torna a “chiedere al proprio editore – da 50 anni garanzia di pluralismo e indipendenza – di fare chiarezza sull’ipotesi di cessione dell’agenzia di cui si discute ormai da quasi un anno, e che ha rappresentato per mesi tema di dibattito per la stampa nazionale ed internazionale”.
Una sola nota ufficiale a commento delle voci di vendita
Ripercorrendo quanto accaduto negli ultimi mesi, il Cdr ha ricordato come per tutto il 2024 “il corpo redazionale si sia battuto con dignità e determinazione – con scioperi ed iniziative di mobilitazione – contro la prospettiva di vendita della testata al gruppo editoriale riconducibile al parlamentare Antonio Angelucci, ravvisando il rischio di una anomalia unica in Europa nell’ambito delle fonti di informazione primaria”.
“La posizione ufficiale dell’editore è stata resa nota attraverso un comunicato stampa in cui si spiegava che era pervenuta ‘una manifestazione di interesse non vincolante e non sollecitata’, dopodiché non è stata fornita alla redazione alcuna altra informazione”.
Pronti a nuove mobilitazioni
“I giornalisti dell’Agi – che sin dall’inizio dell’intera vicenda hanno chiesto una procedura trasparente con relativa gara qualora l’editore intenda proseguire sulla strada della vendita – hanno il diritto di ricevere risposte sugli eventuali sviluppi della manifestazione di interesse e, soprattutto, sul loro futuro lavorativo”, si legge ancora nella nota. “In assenza, il Cdr è pronto a nuove iniziative di mobilitazione”.
“Il perdurare dell’incertezza sul futuro dell’agenzia, in aggiunta alle tante indiscrezioni che tutt’ora si rincorrono, la conclusione, rischia di ripercuotersi sul lavoro quotidiano, già messo a dura prova dall’assenza di una riorganizzazione, più volte sollecitata alla direzione, a seguito del numero elevato di fuoriuscite di colleghi nell’ambito del piano di isopensione sottoscritto con l’azienda”.
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