Informazione: SJP, situazione In Italia sempre più critica

(AGI) – Roma, 5 mar. – “In Italia la situazione sta diventando sempre piu’ critica per i giornalisti, i media del servizio pubblico e i media indipendenti”. E’ quanto afferma il rapporto annuale sulla liberta’ di stampa in Europa pubblicato oggi dalla Piattaforma per la sicurezza dei giornalisti (Safety of Journalism Platform) sponsorizzata dal Consiglio d’Europa, nel capitolo ‘Paesi in evidenza’ focalizzato su Italia, Georgia e Slovacchia. “Le 15 organizzazioni che formano la piattaforma – spiega la Fnsi online – per lo piu’ attive nella difesa della liberta’ di stampa e la sicurezza dei giornalisti, si concentrano sui tre Paesi dopo un ‘grande aumento delle segnalazioni’ su di loro nel 2024”. “La combinazione dell’influenza politica sull’emittenza pubblica e l’uso strategico delle cause per diffamazione pone una seria sfida alla liberta’ dei media in Italia”, si legge nel documento, che annovera fra le ‘buone pratiche’ il sistema creato nel 2017 da Fnsi, Ordine dei giornalisti e ministero dell’Interno per proteggere i giornalisti, in particolare dalla criminalita’ organizzata. “Fra le questioni messe in risalto – ricorda ancora la Federazione nazionale della stampa – c’e’ quella dell’indipendenza della Rai. Il rapporto evidenzia che Roma non ha ancora risposto alle segnalazioni che la piattaforma ha pubblicato nel 2023 sulle nomine politiche in Rai e alla cancellazione della trasmissione di Roberto Saviano. Cosi’ come nel capitolo dedicato al Belpaese viene citata la vicenda della potenziale acquisizione dell’agenzia di stampa AGI da parte del parlamentare Antonio Angelucci, parlamentare della Lega che controlla gia’ diversi importanti quotidiani”. L’altro punto sensibile per l’Italia sollevato nel rapporto e’ quello relativo a leggi e pratiche di diffamazione. “La piattaforma – spiega la Fnsi – ha pubblicato un focus specifico a tale riguardo su 9 Paesi (Azerbaigian, Croazia, Grecia, Irlanda, Italia, Polonia, Serbia, Turchia e Regno Unito) in cui viene evidenziato che la legislazione sulla diffamazione e come e’ applicata incidono sulla liberta’ di espressione. Quando la piattaforma e’ stata creata nel 2015, gli Stati si sono impegnati a rispondere alle segnalazioni indicando le misure prese per risolvere i problemi evidenziati. I partner della piattaforma indicano che ‘dal 2015 a dicembre 2024 sono state pubblicate quasi 2mila segnalazioni, e che la meta’ ha ricevuto una risposta dallo Stato membro interessato e quasi un quarto e’ stato risolto’”. (AGI)

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