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Il parlamentare di maggioranza e editore di Giornale, Libero e Tempo per la prima volta conferma i contatti con l’Eni per l’acquisizione della seconda agenzia di stampa italiana: “È tutto in una fase preliminare”. Poi attacca i critici: “Non si è mai visto tre segretari della sinistra manifestare per una cosa del genere”
12 Aprile 2024 alle 12:26
Il parlamentare di maggioranza e editore di Giornale, Libero e Tempo per la prima volta conferma i contatti con l’Eni per l’acquisizione della seconda agenzia di stampa italiana: “È tutto in una fase preliminare”. Poi attacca i critici: “Non si è mai visto tre segretari della sinistra manifestare per una cosa del genere”
“Io non ho mai parlato coi giornalisti. Le risulta una mia dichiarazione su questo?”. Ha ragione Antonio Angelucci, imprenditore sanitario, editore del Tempo, di Libero e del Giornale, reatino di Sante Marie, terra dell’osso. Non è uno di parola facile. Da quando poi è sceso in politica, prima con Forza Italia poi con la Lega, a parte i comunicati di circostanza, sugli affari non è mai intervenuto.
Ma in questo caso, onorevole, le chiedo di fare eccezione. Come sa l’Agi, la seconda agenzia di stampa italiana, di proprietà dell’Eni, è data in via di acquisizione da parte del suo gruppo. Fino ad ora però non ci sono conferme. Se non una dell’Eni che rivela l’esistenza di una manifestazione di interesse.
Ho letto tante chiacchiere. È tutto in una fase preliminare. Semmai mi stupisce una cosa.
Immagino la reazione della politica. I lavoratori, ma anche i sindacati, hanno protestato in piazza contro l’acquisizione.
Ho visto tre segretari della sinistra manifestare. Ma si è mai vista una cosa del genere? E poi che vuol dire? Che significato ha?
Lei onorevole, è un parlamentare di maggioranza. E compra una società partecipata dallo Stato. Protestano anche per questo.
Ma io in questo caso non opero da politico, opero da imprenditore.
C’è soprattutto il tema dei lavoratori. Temono tagli all’organico e un ridimensionamento degli standard.
I lavoratori stiano tranquilli e sereni. Io non ho mai licenziato nessuno.
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